Revisionismo e negazionismo in Italia
In Italia il primo testo negazionista fu pubblicato nel 1963 dall' Organizzazione neonazista "Gruppo di AR".
Si tratta del "Manifesto pubblico del Gruppo di AR" in cui sono esposti in modo sintetico tutti i principali temi della politica negazionista. Attualmente due riviste "Avanguardia" e "L'uomo libero" pubblicano regolarmente articoli negazionisti.
Si tratta del "Manifesto pubblico del Gruppo di AR" in cui sono esposti in modo sintetico tutti i principali temi della politica negazionista. Attualmente due riviste "Avanguardia" e "L'uomo libero" pubblicano regolarmente articoli negazionisti.
Carlo Mattogno (Orvieto, 1951), saggista italiano, viene considerato il principale esponente del negazionismo italiano.
E' stato un ufficiale dell’esercito italiano e, dagli anni 70, ha iniziato ad occuparsi della storia dell’Olocausto. Ha collaborato con la rivista di destra radicale italiana “Orion”.
Nel 1985 ha scritto “Il mito dello sterminio ebraico” in cui introduce la storiografia e la bibliografia negazionista. Contesta il fatto che rispetto ad un’accusa così grave le prove a sostegno siano molto poche. Secondo Carlo Mattogno, l’elaborazione di un piano di sterminio avrebbe richiesto un organizzazione molto complessa. Tutti gli archivi analizzati alla fine della Seconda guerra mondiale conservano documenti che trattano soprattutto di piani di aggressione. Per quanto riguarda lo sterminio, molti aspetti rimarrebbero avvolti nella nebbia: il preteso piano di sterminio, oltre a non essere corroborato da alcun documento, sarebbe smentito da una politica nazionalsocialista volta all'emigrazione ebraica.
E' stato un ufficiale dell’esercito italiano e, dagli anni 70, ha iniziato ad occuparsi della storia dell’Olocausto. Ha collaborato con la rivista di destra radicale italiana “Orion”.
Nel 1985 ha scritto “Il mito dello sterminio ebraico” in cui introduce la storiografia e la bibliografia negazionista. Contesta il fatto che rispetto ad un’accusa così grave le prove a sostegno siano molto poche. Secondo Carlo Mattogno, l’elaborazione di un piano di sterminio avrebbe richiesto un organizzazione molto complessa. Tutti gli archivi analizzati alla fine della Seconda guerra mondiale conservano documenti che trattano soprattutto di piani di aggressione. Per quanto riguarda lo sterminio, molti aspetti rimarrebbero avvolti nella nebbia: il preteso piano di sterminio, oltre a non essere corroborato da alcun documento, sarebbe smentito da una politica nazionalsocialista volta all'emigrazione ebraica.
Carlo Mattogno |
Al riguardo Eisenbach dichiara: “Oggi è un fatto accertato che i piani dello sterminio di massa della popolazione ebraica d’Europa erano stati preparati dal governo nazista prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale e furono poi attuati gradualmente secondo la situazione politica e militare europea”. Lo sterminio era dunque mascherato con le deportazioni.
Questa tesi viene fortemente contestata, invece, dalle teorie negazioniste e a conforto di questa posizione viene riportata spesso una lettera che Hitler aveva scritto all’amico Germich, datata 16 settembre 1919, nella quale dichiarava che l’antisemitismo doveva condurre alla lotta e all’eliminazione legale dei privilegi che l’ebreo possedeva, a differenza degli altri stranieri. Per i negazionisti, pertanto, lo scopo finale di Hitler era solamente quello di allontanare gli ebrei dalla patria tedesca. Dal 1985 Mattogno, che vive nella nostra città, Palestrina, ha scritto numerosi libri, tra questi, "Il mito dello sterminio ebraico", in cui nega che lo sterminio degli ebrei sia mai esistito; "Il rapporto Gerstein: anatomia di un falso", in cui dichiara falsa la testimonianza di Kurt Gerstein sul processo di sterminio mediante il gas, e "La Risiera di San Sabba: un falso grossolano" che riguarda le ricostruzioni sul lager di San Sabba. |
I temi del negazionismo e del revisionismo sono ancora attuali: nel 2008 l'Unione Europea ha chiesto a tutti gli stati membri di dotarsi di una normativa penale contro la negazione della Shoah.
Attualmente gli stati dotati di tale normativa sono solo quattordici.
Attualmente gli stati dotati di tale normativa sono solo quattordici.
"Questa non è nient'altro che un'altra follia della mente umana, che può essere semplificata nella famosa espressione "oltre al danno, anche la beffa". Perché di follie stiamo parlando e, se non fosse definito "folle" colui che ha il coraggio di negare, di mettere in discussione la veridicità di tali atti, potremmo definirci testimoni di una grande sconfitta dell'intera umanità.
È anche difficile solamente pensare una cosa simile, la voce in capitolo di queste persone non è neanche paragonabile a quella di un avvocato che deve difendere il peggior criminale mai esistito sulla faccia della terra, perché quest'ultimo sa che è il suo lavoro e forse neanche sarebbe in grado di svolgerlo, mentre chi nega è un complice, non un "negazionista", come desiderano essere chiamati.
Queste persone rappresentano il capolinea di un percorso iniziato nel 1933, quando furono promulgate le prime leggi contro gli ebrei. Non fa parte di una logica morale rispettare l'opinione di un tale che manchi di rispetto a milioni di persone, vittime dello sterminio nazista.
Per questo motivo è un imperativo continuare a ricordare queste anime, perché il ricordo è quello che ci resta, va oltre il ricordo materiale di cui l'esistenza non vi è garantita per l'eternità, a differenza di un pensiero che può e deve essere tramandato di generazione in generazione". (Manuel Bruni)
È anche difficile solamente pensare una cosa simile, la voce in capitolo di queste persone non è neanche paragonabile a quella di un avvocato che deve difendere il peggior criminale mai esistito sulla faccia della terra, perché quest'ultimo sa che è il suo lavoro e forse neanche sarebbe in grado di svolgerlo, mentre chi nega è un complice, non un "negazionista", come desiderano essere chiamati.
Queste persone rappresentano il capolinea di un percorso iniziato nel 1933, quando furono promulgate le prime leggi contro gli ebrei. Non fa parte di una logica morale rispettare l'opinione di un tale che manchi di rispetto a milioni di persone, vittime dello sterminio nazista.
Per questo motivo è un imperativo continuare a ricordare queste anime, perché il ricordo è quello che ci resta, va oltre il ricordo materiale di cui l'esistenza non vi è garantita per l'eternità, a differenza di un pensiero che può e deve essere tramandato di generazione in generazione". (Manuel Bruni)
LEGGE N° 115 DEL 16 GIUGNO 2016
In Italia la legge contro il negazionismo ha avuto una stesura travagliata.
Si attribuisce rilevanza penale alle negazioni della Shoah e dei crimini contro l’umanità non come reato ma come circostanza aggravante dei delitti della propaganda razzista.
La legge è stata emanata un po’ in sordina in quanto l’opinione pubblica era più concentrata sulle unioni civili e la riforma costituzionale. In realtà la proposta di legge non è così recente: è stata presentata in Senato nel marzo 2013.
Il dibattito si inasprì il 16 Ottobre 2013, quando con la ricorrenza del 70esimo anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma, si presentò in Italia un dibattito in materia. L’opinione pubblica era divisa tra chi condannava moralmente il negazionismo e coloro che invece temevano per la restrizione per la libertà di pensiero sui temi di interesse pubblico.
Il testo fu approvato l’11 febbraio 2015, e successivamente modificato, per essere emanato definitivamente il 3 maggio 2016.